2012 con la legge dello Stato n. 221, l’Arsenale è stato restituito al suo naturale proprietario: Venezia.
Questo passaggio epocale avrebbe dovuto rappresentare l’inizio di una progettualità di vasto respiro, sia sul piano del recupero fisico che di quello funzionale e sociale, per fare diventare l’Arsenale il motore e il luogo del rilancio della città storica e farlo diventare il punto di forza della propria immagine e della propria economia.
Il Comune di Venezia al contrario ha abbandonato ogni ipotesi di gestione intelligente e ha progressivamente delegato gestione e utilizzo dell’Arsenale ai soggetti - Marina Militare, Biennale e Consorzio Venezia Nuova che ne reclamavano l’uso.
Il “Protocollo d'intesa con i Ministeri di Difesa e Cultura per il progetto di valorizzazione” è l’ultimo e conclusivo atto di questo processo.
Il Comune retrocede alla Marina e alla Biennale importanti spazi di sua proprietà, rinuncia ad un uso continuativo a favore della città della Darsena grande, prende atto che l’intero complesso, tranne parti residuali recuperate a suo tempo dalla società Arsenale, sia definitivamente precluso all’accesso dei cittadini: rinuncia in sintesi a qualsiasi progetto di trasformazione dell’Arsenale in una parte di città viva, aperta, produttiva capace di dialogare con il mondo.
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