Di Paolo Falciola
Per scaricare il testo in formato PDF clicca qui.
E’ arrivata la primavera con il suo mutevole carattere. Le prime giornate di caldo sole, vento e pioggia. La voglia di sole induce ad abbandonare gli ingombranti abiti pesanti ed a risvegliare dal letargo le nostre amate barche, prima con la fantasia, poi con la visitazione nei ripostigli ove le avevamo confinate. Poi il fine settimana in giro per i cantieri per vedere nuove vecchie cose, nuove idee su vecchie sensazioni, vecchi desideri divenuti nuovi ed impellenti, nel letargo invernale. Come sempre ecco nuovi incontri, nuovi amori, nuovi ritrovamenti da riportare alla vita, il tempo che sfugge o è fuggito veloce, ed i costi, tutto e subito od il parziale “maquillage” per un utilizzo immediato? I cantieri già lavorano a pieno ritmo per coloro che non hanno atteso l’arrivo della nuova stagione, ed ecco la visitazione dei lavori in corso, primo consiglio dell’ASDEC per chi deve farsi restaurare il proprio mezzo. Già, i consigli dell’ASDEC! Tra le attività dell’associazione lo scorso anno si è concretizzata l’idea del gruppo dei cantieri raccomandati ASDEC, perfettamente operante ed a disposizione di chi deve restaurare un motoscafo d’epoca. Superata la parte tecnica del restauro, fondo, coperta, tappezzeria, verniciatura, cromature, motore, telone, con tutte le scelte e le operazioni di ogni singolo intervento, l’attenzione del proprietario si concentra sempre sui costi e sul valore dell’imbarcazione. Costi riferiti alle singole operazioni. E’ possibile preventivare ogni parte del restauro? Alcuni lavori sicuramente possono essere definiti nelle cifre (telone, cromature, tappezzerie) per altri abbiamo già detto e scritto che solo l’apertura delle parti su cui intervenire (motore, fondo, coperta, verniciature etc.) possono dare la certezza dei costi. Questi valori poi, assommati alla cifra pagata per l’acquisto dell’imbarcazione, daranno alla fine il valore del mezzo. Ma questo valore è realmente il valore della barca restaurata? Una considerazione doverosa va sicuramente fatta.
Spesso il restauro di una barca, soprattutto quando questa non rientra nelle barche commercialmente richieste, ha un basso valore collezionistico, e questo basso valore collezionistico si traduce in basso valore commerciale. Ma qual è il vero valore collezionistico? Quello che possiamo realizzare vendendo la nostra imbarcazione? Via! Perché dobbiamo rendere volgare il restauro di un motoscafo d’epoca, che nasce sempre come atto d’amore e mai come atto commerciale? Spesso capita che una barca restaurata bene abbia un valore commerciale inferiore al costo del restauro stesso! Dobbiamo quindi abbandonare ad un triste destino dei pezzi unici, ove la mano dell’artista che l’ha costruita appare così evidente, per armonia di forme, per la scelta della vena del legname, per la sicurezza e la genialità degli incastri, per le soluzioni tecniche adottate all’epoca della costruzione? Solo per il fatto che tale pezzo non esce da una serie numerosa, ancorché costruita bene, di noti cantieri che hanno saputo commercialmente essere i più importanti anche quando finita la produzione, hanno potuto e saputo farsi ricordare nel tempo anche per il numero elevato dei pezzi ancora in circolazione, questo deve essere distrutto? Questo unico pezzo, insieme ai suoi pochi fratelli, commercialmente non avrà, infatti, alcun valore. Ma quale valore storico, collezionistico potremo attribuire ad esso, non certo quello commerciale, perché offenderemmo la nostra intelligenza, la nostra storia, le nostre sensazioni, la nostra cultura. Pur tuttavia, va da sé, che il costo del restauro è pari per questo pezzo unico come per le declamate serie di barche importanti, anche se il valore commerciale è infinitamente più basso. Per questo motivo i cantieri, i loro clienti, cercheranno di salvare premiando sempre più le imbarcazioni commerciali, destinando al camino tutto quanto non sia degno di essere remunerato. Peccato, i pochi poeti del bello continueranno a fare atti d’amore, recuperando vecchie povere cose cariche di umanità e di poesia e lo faranno per se stessi e per pochi altri, continuando a frequentare i raduni con le loro povere barche e lo faranno con vero amore. Rispondendo ai pochi incuriositi che porranno le solite domande sapranno trasmettere il vero valore delle vecchie importanti cose. Essi, sicuri di poter comunicare sensazioni per nuovi poeti, insegneranno che non conta certo il prezzo venale dell’oggetto ma solo l’unica vera storia dell’imbarcazione fatta di sensazioni, di continuità di vita dell’uomo, di sudore, di intelligenza, di estro, di capacità, tutte cose che solo il vero artista sa dare e trasmettere nel tempo. Essi infine saranno premiati ed appagati da un prezzo senza riscontro, il segno di una nobiltà sulla volgarità dei nostri giorni.